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19 Aprile, 2024

I vescovi italiani: “Autonomia differenziata, se collassa il Sud collassa anche il Nord”. Sullo stesso tema, tutti i partiti tacciano, nicchiano o balbettano



In occasione di ogni campagna elettorale, tutti i partiti nazionali invece di accendere i riflettori sull’autonomia differenziata, meglio conosciuta come “secessione dei ricchi”, li spengono sistematicamente su di essa per impedire che si sviluppi un dibattito politico-culturale su un tema fondamentale per quello che rimane della tenuta unitaria dell’intero sistema Paese.

Certo la Lega (Nord) ne parla a livello locale, in quanto è il suo cavallo di battaglia. La stessa cosa fanno i Presidenti sedicenti progressisti, ma in realtà proto-leghisti, delle Regioni Emilia-Romagna e Toscana.

Inoltre, nonostante il fatto che lo stop ad ogni autonomia differenziata ed il superamento della spesa storica siano stati inseriti nel programma elettorale di Unione Popolare, e nonostante il fatto che tale cartello politico che riunisce le forze della sinistra sociale e radicale sia appoggiato anche dal Partito del Sud e dal Partito meridionalista, che sulla “nuova questione meridionale” prendono meritoriamente posizione un giorno sì e l’altro pure, quando la stessa Unione Popolare ha l’opportunità di affacciarsi sui palinsesti televisivi nazionali ne accenna soltanto e non ne parla proprio, come, purtroppo, è avvenuto in occasione della partecipazione, tra gli altri, del suo leader, Luigi de Magistris, alla trasmissione Mezz’ora in più di domenica 28 agosto.

L’ennesima occasione persa per denunciare ad un pubblico più vasto il progetto eversivo di istituzionalizzare non solo lo storico divario tra il Nord e il Sud di un Paese sempre più diviso e diseguale, ma anche i divari tra zone interne e zone costiere, tra periferie e centri.

Insomma, chi si presenta come il Robin Hood che toglie ai ricchi per dare ai poveri sembra proprio che non denunci con forza, determinazione, continuità e sistematicità il processo già in atto da decenni del “Robin Hood alla rovescia” che ruba ai poveri per dare ai ricchi anche e soprattutto a livello territoriale.

Chi invece prova ad accendere i riflettori su questo tema è la Conferenza Episcopale Italiana (CEI), che, tramite il suo Presidente per l’Italia meridionale, Monsignor Francesco Savino, sulle pagine di Repubblica-Napoli denuncia: “L’autonomia differenziata è un enorme macigno gettato sulle spalle delle generazioni presenti e future”. Per poi concludere: “Simul stabunt, simul cadent. Insieme cadremo, così come staremo in piedi. Se il Mezzogiorno collassa, saranno guai anche per loro. Agli amici del nord, dico : avete bisogno di noi, ricordatelo”.

Luigi de Magistris prenda esempio da Monsignor Savino e per dare un senso a quanto riportato nel programma elettorale di Unione Popolare inizi a denunciare sistematicamente un giorno sì e l’altro pure il progetto di cristallizzare ed acuire ulteriormente il gap Nord-Sud tramite l’attuazione dell’autonomia differenziata promossa dai “Robin Hood alla rovescia” sostenuti dal sistema Nord.    



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