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25 Aprile, 2024

Gruppo “Maturità 2020 online”: “Esami in presenza? Solo con dettagliati protocolli di sicurezza e dirette assunzioni di responsabilità da parte dei Dirigenti scolastici”



Dato il quadro tragico circa l’andamento dell’epidemia da coronavirus, che, ad oggi, ha mietuto più di 30 mila vittime, in queste settimane ampi settori della scuola secondaria di secondo grado – studenti, docenti e dirigenti scolastici – attraverso vari gruppi social si sono mobilitati dal basso per richiedere alla titolare del Ministero dell’Istruzione, la pentastellata Lucia Azzolina, di svolgere gli esami di Stato della Scuola secondaria di II grado tramite le piattaforme online e non in presenza.

Tra coloro che si sono mobilitati per primi  contro l’esame in presenza c’è il Gruppo Facebook “Maturità 2020 online” di RTS, che, ad oggi, ha avuto più di 4000 adesioni ed ha lanciato una petizione di altrettanto successo.

Ora, tramite un dettagliato documento pubblico, lo stesso Gruppo non solo richiede che, coerentemente “al comma 2 del articolo 42 del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18”, le scuole elaborino “accurati protocolli di sicurezza onde evitare il propagarsi del contagio da Covid 19 al loro interno”, ma richiede anche che i Dirigenti scolastici, in qualità di datori di lavoro, prima dell’inizio dei colloqui d’esame in presenza, rilascino ai docenti e agli altri operatori scolastici una dichiarazione scritta, nella quale siano riportate in modo analitico tutte le misure adottate per salvaguardare la sicurezza dei lavoratori nell’ambiente di lavoro: dalla garanzia delle distanze di sicurezza alle sanificazioni, dalla dotazione di mascherine e guanti all’uso dei termoscanner.

Di seguito, la versione integrale documento pubblicato dal Gruppo “Maturità 2020 online”.

Il gruppo “MATURITÀ 2020 ONLINE” di RTS sostiene uno svolgimento in piena sicurezza della Maturità 2020. Partiamo dal comma 2 del articolo 42 del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18. Tale comma dispone che nei casi accertati di infezione da coronavirus (SARS- CoV-2) in occasione di lavoro il medico certificatore redige il consueto certificato di infortunio e lo invia telematicamente all’Inail che assicura, ai sensi delle vigenti disposizioni, la relativa tutela dell’infortunato. Le prestazioni Inail nei casi accertati di infezioni da coronavirus in occasione di lavoro sono erogate anche per il periodo di quarantena o di permanenza domiciliare fiduciaria dell’infortunato con la conseguente astensione dal lavoro. Pertanto le scuole devono elaborare accurati protocolli di sicurezza onde evitare il propagarsi del contagio da Covid 19 al loro interno. A tal riguardo il Dirigente scolastico in qualità di datore di lavoro deve consegnare ad ogni lavoratore (e ogni lavoratore dovrebbe richiedere tale dichiarazione al suo datore di lavoro) prima dell’inizio della Maturità in presenza una dichiarazione scritta nella quale affermi:

  1. Di avere valutato nel documento di valutazione dei rischi, in collaborazione con il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, tutte le criticità presenti nell’ambiente di lavoro che possano provocare il contagio Covid 19;
  2. Di avere analizzato il rischio da agenti biologici virali mansione per mansione (considerando i fattori trasferte, rischi locali, contatti interpersonali, misure preventive e protettive disponibili ecc.) e di avere adottato tutte le conseguenti, necessarie ed adeguate misure di prevenzione e protezione, le istruzioni, i dispositivi di protezione individuale;
  3. Di avere adottato nell’edificio scolastico misure di contenimento del rischio contagio virale, ed in particolare il mantenimento di distanze di sicurezza tra i lavoratori, la sanificazione continua dei locali e avere definito esattamente quali mansioni a rischio necessitano dell’utilizzo di mascherine ffp2 o ffp3 o N95, e/o di guanti e/o occhiali e/o gel disinfettante per le mani, indicazioni sul comportamento igienico durante le trasferte e nei tragitti casa lavoro e viceversa;
  4. Che i soggetti con sintomatologia da infezione respiratoria con febbre (maggiore di 37,5° C) debbano rimanere presso il proprio domicilio e limitare al massimo i contatti sociali, contattando il proprio medico curante (art. 1 c. 1 lett. b DPCM 8.3.2020).
  5. Che ai soggetti sottoposti alla misura della quarantena ovvero risultati positivi al virus sia fatto divieto assoluto di accedere al luogo di lavoro (art. 1 c. 1 lett. b DPCM 8.3.2020).
  6. Indicazione di eventuali misure tecniche di controllo agli accessi (termoscanner ) eventualmente adottate.



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