Oggi a Somma Vesuviana i funerali del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, che così, non con un sorriso, non con le braccia aperte, non per le ferie è tornato a casa.
Migliaia di persone hanno reso un omaggio commosso al carabiniere ucciso la notte tra il 25 e 26 luglio con undici coltellate (non otto quindi, il dettaglio feroce l’ha rivelato l’autopsia), mettendosi in fila per un ultimo saluto alla camera ardente di Roma, in piazza Monte di Pietà, chiusa un’ora più tardi del previsto.
Il feretro è stato accompagnato dalla moglie Maria Rosaria, le mani tese sulla bara, e tra la folla silenziosa e composta si è il presentato il premier Conte: “Oggettivamente è una perdita che ci addolora tutti, questo è il momento di stare vicini alla famiglia, poi faremo altre valutazioni”.
Ma le valutazioni invece vanno veloci, saltano da una parte all’altra dell’oceano.
La stampa americana rilancia con forza l’immagine del diciottenne di San Francisco Christian Gabriel Natale Hjort, bendato, seduto con le braccia dietro la schiena e le manette ai polsi in un ufficio del reparto investigativo dei carabinieri di via In Selci, nella capitale.
La Cnn apre il suo sito d’informazione con quella foto, ritenendola così la più importante della giornata, e la definisce “scioccante”. Quotidiani come il Washington Post e il Los Angeles Times parlano di “atto illegale”.
L’Arma dei carabinieri già sabato aveva avviato un’indagine interna, ritenendo “inaccettabile” il metodo usato.
Ora spiega che il ragazzo americano – accusato di concorso in omicidio poiché era insieme all’amico che ha confessato il delitto, Elder Finnegan Lee – è rimasto bendato solo per cinque minuti e che il militare autore di quella scelta verrà trasferito .
La procura generale sottolinea che durante l’interrogatorio non c’è stata alcuna costrizione.
Ma il caso è inevitabilmente diventato politico. E internazionale.
FONT :Ant. La Rep. 29Luglio2019
(Ol. Vi)
