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19 Aprile, 2024

Giuliano Laccetti: “Zingaretti e il Pd se ne facciano una ragione, al Sud toccano 137 miliardi di euro del Recovery Fund. Ce lo chiede l’Europa”



In un’intervista rilasciata al quotidiano Il Mattino del 4 settembre 2020, dopo avere evidenziato che “azzerare il divario tra Nord e Sud è prioritario per il Pd”, il Segretario nazionale dem, Nicola Zingaretti, ha dichiarato: “Al Sud andrà il 34% del Recovery Fund”.

Nei confronti di quest’ultima dichiarazione, mentre c’è chi, come lo storico della “Federico II” Francesco Barbagallo (Il Mattino, 6 settembre 2020), ne evidenzia acriticamente le ricadute positive “per l’Italia e per il Mezzogiorno”, c’è chi, invece, si pone in modo consapevole e riflessivo, interrogandosi sulla sua corretta impostazione o meno.

Questo è il caso di Giuliano Laccetti – esponente di rilievo della lista elettorale campana Democratici e progressisti, nonché docente ordinario della “Federico II” ed uno dei principali protagonisti della mobilitazione contro la “secessione dei ricchi” –, che, via facebook, si è chiesto se tale posizione vada nella direzione del superamento dello storico divario tra le “due Italie”.

Ebbene, secondo Laccetti, tale posizione non è corretta, in quanto, come lui stesso ha rimarcato: “La clausola del 34% riguarda le spese ordinarie in conto capitale. I fondi nazionali”.

La lista per le elezioni regionali campane ‘Democratici e Progressisti con De Luca presidente’ – ha argomentato Laccetti – in suo recentissimo comunicato ha già sottolineato come i 209 miliardi del Recovery Fund assegnati all’Italia (grazie all’ottimo lavoro del governo e dei ministri coinvolti), lo sono stati anche e soprattutto per il Sud; escludendo virtualmente il Sud dall’Italia, ci sarebbero stati assegnati 74 miliardi, perché i parametri per l’assegnazione (e che quindi devono essere rispettati anche nell’uso che se ne farà in Italia) utilizzati dalla UE sono stati: numero di abitanti, reddito pro-capite, tasso di disoccupazione. Buona parte del fondo deve essere dedicato quindi a colmare i divari territoriali, iniziando col migliorare redditi ed occupazione al Sud. Proprio secondo le regole che la UE ha usato per assegnare i finanziamenti del Recovery Fund ai vari paesi”.

Zingaretti, il Pd, tutte le forze politiche – ha concluso l’accademico federiciano – se ne facciano una ragione: non siamo stupidi e non ascolteremo, estasiati e riconoscenti, le pelose parole pronunciate da molti, esponenti anche di sinistra, in queste settimane; la questione meridionale deve tornare ad essere questione nazionale; il 34% lo si assegna in situazione ‘ordinaria’. Per colmare il divario, invece, bisogna lavorare e tanto per il Mezzogiorno, perché solo se il Sud cresce, cresce l’Italia intera. Ed è questo che vogliamo”.

06/09/2020 – Salvatore Lucchese



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