Dalla sua pagina facebook personale, l’accademico federiciano Giuliano Laccetti ha preso posizione contro la proposta avanzata dagli economisti bocconiani Tito Boeri e Roberto Perotti di concentrare gli investimenti universitari soltanto sugli atenei migliori. Proposta che il magnifico duo di origine milanese, cantore acritico e direttamente “interessato” delle sorti magnifiche e progressive del “pensiero unico” liberista, ha avanzato sulle pagine di “Repubblica” dello scorso 16 marzo.
“Su queste idee, su questo articolo, – ha affermato Laccetti – io penso che si tratti di una vergogna! Non abbiamo bisogno, infatti, di pochi Atenei di eccellenza, magari concentrati in alcune aree del Nord Italia, ma di molti ottimi Atenei, diffusi su tutto il territorio nazionale. E quegli Atenei che sono in fondo alle classifiche, a fronte di un progetto, di un piano di ‘miglioramento’, qualunque cosa significhi, qualunque cosa ‘migliori’ rispetto al passato, che ha catalogato ‘in basso’” l’Ateneo su 4-5 anni, devono avere più finanziamenti! Difficile da capire?”
“Come scrive Carlo Pellegrini, – ha proseguito l’autorevole docente federiciano – ‘Ci sono delle università nel sud Italia che sono un vero e proprio presidio socio-economico e che consentono a tantissimi ragazzi di utilizzare quel famoso ascensore sociale di cui ci si riempie la bocca da decenni ma senza conoscerlo veramente. Continuare ad affossare queste università significa sbattere la porta in faccia a questi ragazzi che non avranno altro modo di investire nel proprio futuro. Dovrebbe bastare questo per far capire a questi ‘bocconiani altolocati’ quale danno rischiano di provocare queste idee del piffero”.
“Infine, – ha concluso Laccetti – qualcun altro ricordava il famoso comma 22, che adattato potrebbe essere così formulato: Solo chi fa ricerca di eccellenza può ottenere grandi finanziamenti. Ma per fare ricerca di eccellenza occorrono grandi finanziamenti”.
21/03/2021 – Salvatore Lucchese
