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25 Aprile, 2024

Fortunato Cacciatore: “il regionalismo differenziato è un progetto politico imposto da un partito che si chiama ancora Lega per l’indipendenza della Padania”



A fronte della centralità della “questione settentrionale” imposta dalla Lega Nord all’attenzione di molte delle forze sociali, politiche e culturali nazionali, dopo circa tre decenni durante i quali il Mezzogiorno è stato abolito dall’agenda delle politiche governative e il meridionalismo è stato considerato ed ancora oggi in certi ambienti accademici viene considerato, “morto, svuotato di ogni significato”, finalmente in questa campagna elettorale per le elezioni europee 2019 si ritorna a parlare del divario Nord/Sud.

Evidentemente, la mobilitazione culturale, civile, sociale e sindacale contro quello che il costituzionalista Giuseppe Tesauro ha definito come il tentativo del “colpo di Stato” dei ricchi e la conseguente riscoperta dell’atavico e mai del tutto risolto dualismo Nord/Sud hanno fatto sì che sul piano della costruzione della rappresentanza politica nella lista elettorale “La Sinistra” siano state espresse anche delle candidature capaci di ridare voce ai diritti disattesi e alle legittime istanze dei cittadini dei territori meridionali. Oltre a quella dell’autorevole storico del Mezzogiorno Pietro Bevilacqua, tra queste candidature per la circoscrizione elettorale meridionale si annovera anche quella di Fortunato Cacciatore, docente di Storia della Filosofia presso l’Università della Calabria e raffinato studioso del pensiero filosofico europeo tra XIX e XXI secolo.

In occasione della sua estenuante campagna elettorale, che lo ha visto diretto protagonista di numerosi tavole rotonde, assemblee e comizi tra la Campania e la Calabria, nel rimarcare il suo impegno per la costruzione di un’Europa politica e sociale, Cacciatore ha anche posto l’accento su quella che lui stesso ha definito la scomparsa dell’Europa nel “progetto di ‘regionalismo differenziato’ imposto da un partito che si chiama ancora ‘Lega per l’indipendenza della Padania’. Un partito che, mentre scimmiotta il nazionalismo più becero e regressivo, mentre dice ‘prima gli italiani’, lavora a dividere il paese, riducendo diritti universali (sanità e istruzione, per esempio) a diritti legati al destino di nascere e risiedere in una regione piuttosto che in un’altra. I diritti universali rischiano di regredire nuovamente a diritti di censo. E, anche in questo caso, il PD balbetta, anzi contribuisce, con il governo dell’Emilia Romagna”.

La dura presa di posizione di Cacciatore contro l’autonomia regionale differenziata ha contribuito a rompere il muro di omertà eretto intorno al tentativo di soddisfare l’egoismo dei ricchi tramite la realizzazione di un federalismo, in chiave antimeridionale, asimmetrico, iniquo e discriminatorio . Muro di omertà, che, purtroppo, ancora oggi avvolge i grandi media nazionali.

23/05/2019 – Salvatore Lucchese



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