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23 Maggio, 2025

Emergenza Covid-19 :Decreto liquidità per le imprese, tutte le misure del Governo Conte

Il Governo ha deciso di destinare nel nuovo decreto che dà ulteriore supporto alle imprese 400 miliardi di euro. Ecco le misure in campo

200 miliardi di euro per il mercato interno, altri 200 per l’export. 400 miliardi in totale quelli che il Governo Conte ha deciso di destinare nel nuovo decreto, il cosiddetto decreto liquidità che vuole dare ulteriore supporto alle imprese.

È una potenza di fuoco” spiega il premier Conte, “io non ricordo un intervento così poderoso nella storia della nostra Repubblica per il finanziamento alle imprese. È una cifra enorme, che andrà sia a beneficio del mercato interno ma anche dell’export”.

Con il DPCM di marzo  “abbiamo varato alcune misure economiche, ora interveniamo con questo strumento per assicurare liquidità alle imprese. Stiamo lavorando ad un intervento molto più corposo, da realizzare questo mese, con un approccio più sistemico per tutte le categorie in sofferenza. Questa epidemia non è solo un’emergenza sanitaria, anche economica e sociale”, ribadisce Conte.

Il decreto di aprile conterrà strumenti di protezione sociale, per sostenere famiglie, lavoratori, tutte le persone in difficoltà e più vulnerabili. “Non possiamo lavorare solo su un fronte e su una sola prospettiva, stiamo lavorando su provvedimenti più ampi perché vogliamo confidare che Pasqua possa diventare un momento in cui la curva epidemica sia sempre più sotto controllo, se non discendente, e ci consenta di programmare la fase successiva”.

Fondo centrale di garanzia per le Pmi

Prima di tutto vengono sospesi “vari pagamenti fiscali, contributivi e alcune ritenute” che cadevano tra aprile e maggio. Inoltre, vengono previsti nuovi finanziamenti alle imprese, che avverranno attraverso prestiti erogati nei normali canali finanziari, ma con la particolarità che lo Stato offrirà una garanzia affinché tutto avvenga in modo “celere, spedito, sicuro”.

Il problema per molte aziende è proprio l’impossibilità di fornire adeguate garanzie per i prestiti. Per questo esiste il Fondo centrale di garanzia, alimentato da risorse nazionali ed europee, che offre una copertura pubblica ai finanziamenti concessi da banche, società di leasing e intermediari finanziari.

La dotazione del Fondo sale a 7 miliardi, puntando però a un effetto leva superiore all’1:14. In pratica, lo Stato assicura queste risorse in modo per ogni euro speso sborsato se ne muovano almeno 14. I tassi di interesse saranno pari a zero.

Il Governo semplifica le procedure, stanzia nuove risorse e amplia l’importo medio del prestito. In alcuni casi gli istituti di credito potranno dare dei soldi senza neanche aspettare il via libera del Fondo centrale di garanzia. Basterà dimostrare di avere i requisiti, di avere una partita Iva, l’ultima dichiarazione dei redditi, l’ultima dichiarazione di pagamento delle imposte per ottenere perché la garanzia diventa automatica.

Ecco come funzionerà il Fondo in concreto:

  • garanzia al 100% su prestiti fino a 25mila euro, senza valutazione del merito di credito;
  • garanzia al 90% da 25mila a 800mila euro con valutazione del merito di credito, al 100% se intervengono anche i Confidi, il consorzio italiano che presta garanzie alle imprese proprio per facilitare l’accesso ai finanziamenti;
  • garanzia al 90% da 800mila a 5 milioni di euro, con valutazione del merito di credito.

SACE per le grandi imprese

Per le grandi imprese invece interviene la garanzia di SACE, che fa capo a Cassa Depositi e Prestiti, e copre il 90% del finanziamento.

Tra i requisiti, non possono chiedere il prestito le aziende che distribuiscono dividendi. In concreto, il nuovo fondo concederà garanzie fino 200 miliardi di euro, di cui almeno 30 miliardi a supporto di piccole e medie imprese.

Golden power

“Abbiamo dotato il Paese di uno strumento molto efficace per tutelare tutte le imprese che svolgono una qualche attività di minimo rilievo strategico, abbiamo potenziato lo strumento che tecnicamente si chiama golden power.

Il Governo potrà così controllare operazioni societarie, scalate eventualmente ostili, non solo nei settori tradizionali delle infrastrutture critiche e della difesa, ma anche in quello finanziario, creditizio, assicurativo, energia, acqua, trasporti, salute, sicurezza alimentare, intelligenza artificiale, robotica, semiconduttori, cybersicurezza. “Tutti questi settori saranno presidiati”, afferma Conte.

Concretamente, oltre che agli eventuali tentativi di acquisizione dell’intera aziende il golden power si estende anche agli acquisti di partecipazioni superiori al 10%.

 

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