In una recente intervista rilasciata alla stampa, l’aspirante satrapo veneto-leghista Luca Zaia da Conegliano ha dichiarato: “Il vero Spacca-Italia è il referendum“. Occorre ricordare a Zaia, e non solo a Zaia, che: 1) L’Italia à già spaccata tra Nord e Sud, tra zone urbane ed interne, tra centri e periferie per Pil, reddito, occupazione e livelli dei servizi essenziali; 2) La legge Calderoli sì prevede la determinazione del Lep, e non per tutte le materie, ma non il loro finanziamento e la loro effettiva erogazione, la qualcosa cristallizzerrà, se non acuirà ulteriormente, i già ampi divari territoriali; 3) I promotori del referendum si battono per un’Italia equa e solidale e non contro il “popolo Veneto”, come invece ha affernato Zaia, per il quale l’autonomia differenziata consterebbe in un semplice decentramento amministrativo e non nella creazione di Stati-regionali, quali, invece, diventerebbero le attuali Regioni a seguito dell’attuazione dell’autonomia differenziata. Basti pensare che richieste ed ottenute le potestà legislative su tutte e 23 le materie previste dallo sciagurato Titolo V della Coastituzione, le Regioni-Stato potrebbero esercitare il loro potere in via esclusiva su questioni di interesse nazionale, quali la scuola, la sanità e i rapporti commerciali con gli Stati esteri e la UE, con la conseguente riduzione dello Stato centrale italiano a Stato Arlecchino.