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20 Aprile, 2024

Egregio Professore Bavilacqua, il Sud che lotta e si mobilita ha bisogno del suo appoggio per estendere l’opposizione al federalismo estrattivo, iniquo e discriminatorio



Egregio Prof. Pietro Bevilacqua,

nel congratularmi con Lei per la Sua candidatura alle Europee nelle liste della “Sinistra” con delle motivazioni e delle intenzioni programmatiche che rimettono il Mezzogiorno al centro dell’agenda politica nazionale ed europea, Le rivolgo un appello affinché si impegni all’interno della coalizione elettorale di sinistra per far sì che le Segreterie nazionali dei Partiti coalizzati che la sostengono pongano al centro della loro campagna elettorale l’opposizione all’autonomia differenziata.

Come Lei stesso ha più volte osservato, la proposta di regionalismo differenziato è una “manovra truffaldina” che “mira a sfruttare il Sud”. Anzi, sempre secondo il suo autorevole parere, nel corso della sua storia, è la più grave minaccia rivolta all’“avvenire” del Mezzogiorno, in quanto “ne farebbe il pezzo più marginale di un’Italia ridotta ai frantumi territoriali dell’età medievale”.

Tuttavia, come Lei ha lucidamente colto, a fronte della radicalità dell’attacco portato alla coesione sociale, all’uguaglianza dei diritti, all’equità, alla solidarietà e all’unità nazionale, si deve registrare il “silenzio dei grandi media e dei partiti tradizionali, che non informano i cittadini come la gravità del momento richiederebbe”.

Purtroppo, tra i “partiti tradizionali” bisogna annoverare anche quelli della sinistra radicale, che, sebbene, in alcuni casi, soprattutto a livello locale, si siano attivati e continuino ad attivarsi contro il federalismo “estrattivo”, iniquo e discriminatorio, a livello nazionale, ancora non ne fanno il tema centrale né della loro campagna elettorale né della loro azione politica.

Inoltre, coerentemente al grande insegnamento impartitoci da “Meridiana” sull’esigenza di procedere oltre le rappresentazioni pauperistiche e dualistiche del Mezzogiorno, per coglierne, invece, i processi di modernizzazione, l’“andare avanti” nelle sue variegate articolazioni interne, mi consenta di evidenziare il fatto che, oltre ad un Sud che non mette in campo la “reazione necessaria” contro il colossale tentativo di “furto con destrezza” che si vuole esercitare nei suoi confronti, sulla scia della “battaglia di smascheramento” iniziata da Lei stesso insieme a Marco Esposito, Adriano Giannola, Eugenio Mazzarella, Roberto Napoletano, Gianfranco Viesti e Massimo Villone, esiste anche un Mezzogiorno che già da mesi si è mobilitato e continua a farlo contro la sciagurata proposta di “autonomia differenziata”.

Nello specifico, mi riferisco alla rete del “Sud Conta”, che, nata a Napoli, di recente si è estesa anche in Sicilia e in Calabria grazie all’impegno di alcuni giovani attivisti sindacali, politici e culturali. Così come, animati da docenti, studiosi, ricercatori, avvocati, sindacalisti, impiegati, precari ed operai, al Sud stanno nascendo comitati meridionalisti di orientamento democratico e radicale, tra i quali si annoverano il Coordinamento “No all’autonomia differenziata” di Napoli ed il Comitato dell’area vesuviana “Gaetano Salvemini”, che, con delle propaggini a Marano (NA) e Caserta, è stato il primo in Italia ad essere stato esplicitamente istituito contro il regionalismo “estrattivo” e discriminatorio, per rilanciare, invece, la questione meridionale, come questione sociale, al centro del dibattito pubblico nazionale ed europeo.

Intrecciata alla mobilitazione civile e culturale, che trova nella SVIMEZ e nel “Quotidiano del Sud” i suoi due massimi centri di ricerca e divulgazione, si assiste anche ad un’iniziale mobilitazione politico-amministrativa sia da parte delle Regioni, come nel caso della Calabria e della Campania, sia da parte dei Comuni che hanno approvato le mozioni per il recupero del Fondo perequativo 2018/2019, come nel caso di circa sessanta Comuni del Molise, di Cinquefrondi (RC) e di Cercola (NA), che ha approvato anche una mozione politica contro l’autonomia differenziata. Infine, tra coloro che si stanno mobilitando contro il Frantuma-Italia bisogna annoverare anche settori più o meno ampi dei meetup meridionali, in cui si è distinta la base dei 5S, che ha sollecitato i suoi parlamentari a fare pressione affinché venisse bloccata la firma dell’Intesa Governo-Regioni.

Quest’iniziale, variegato ed articolato movimento sorto in opposizione a quella che viene anche definita ora nei termini della “secessione”, ora nei termini del “golpe” dei “ricchi”, dopo la sospensione dello sciopero generale da parte dei Sindacati confederali, della Gilda e dello SNALS, troverà un primo momento di aggregazione nelle manifestazioni contro l’autonomia differenziata che, promosse dal “Sud Conta”, si svolgeranno a Napoli e Palermo il 10 maggio in occasione dello sciopero generale della Scuola e del Pubblico impiego proclamato dall’USB, cui seguirà quello del 17 per i soli comparti Scuola ed Università, proclamato e confermato dall’ANIEF, dai COBAS e dagli altri Sindacati di base contro il regionalismo scolastico.

In sintesi, anche se a macchia di leopardo, c’è un Sud in movimento, un Meridione che va “avanti”, si organizza, si mobilita e lotta, opponendosi strenuamente alla strategia estrattiva, eversiva e discriminatoria che lo minaccia. Ma questo Mezzogiorno in movimento necessita dell’appoggio e del supporto delle organizzazioni nazionali della sinistra radicale per potere estendere e rafforzare la sua lotta, intrecciandola anche con le critiche e con le lotte contro la gabbia eurocratica, rispetto alla cui logica il federalismo “estrattivo”, iniquo e discriminatorio, divenuto, oramai, il pilastro del “Partito trasversale del Nord”, ne rappresenta la declinazione etno-liberista in chiave “padana”.

E il Sud in lotta e in movimento necessita anche della Sua autorevolissima voce all’interno della lista “La Sinistra”, affinché le forze politiche che la costituiscono mettano con forza, decisione e determinazione questa battaglia per l’uguaglianza dei diritti e la coesione sociale al centro delle loro agende politiche e della loro campagna elettorale senza ulteriori indugi, ritardi o tentennamenti.

01/05/2019 – Salvatore Lucchese



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