Ci sono storie di giovani che vanno assolutamente raccontate perchè potrebbero essere esempi per combattere la disoccupazione e la crisi in generale.
Per caso ci siamo imbattuti in Giulia Filosa, giovanissima sansebastianese che ha lasciato un’avviata carriera in tailleur per dedicarsi alla terra. Vi invitiamo a leggere un estratto della lunga chiacchierata di stamattina nella sua stupenda tenuta a Boscotrecase.
“Ho 32 anni, e dopo aver conseguito la maturità al Liceo di Giacomo di San Sebastiano al Vesuvio, mi trasferisco subito a Roma dove studio all’Università Luiss Guido Carli e mi laureo in Giurisprudenza (Diritto ed economia delle imprese e delle innovazioni) e successivamente in Economia, Regole e Mercati (Law and Economics).
Comincio subito a lavorare come avvocato, poi come stagista presso il dipartimento di studi e analisi della legislazione e per finire come ricercatore e consulente. Ma qualche cosa non andava… non ero perfettamente realizzata… ho sentito la vocazione di tornare a casa e dedicarmi alla terra… nel 2015 faccio un corso di Sommelier che mi affascina e mi porta nel 2019 a diventare Master Sommelier ALMA-AIS. Quest’esperienza mi fa prendere la consapevolezza che volevo spogliarmi dagli abiti di avvocato e dedicarmi alla terra e al vino in particolare. Torno a casa e inizio a cercare il terreno in questa precisa zona, trovandolo finalmente come dicevo io. Nei tempi morti del vino e per sostenere le spese fisse, ho cominciato a produrre il pomodorino del Piennolo e da poco ho ricevuto la visita per il marchio DOP. Sto pensando ricavare spazi da destinare ad una fattoria didattica.
Quanto al vino, che resterà l’attività primaria, mi piacerebbe essere la custode di un luogo e la promotrice dei suoi prodotti; e dunque di un vino figlio di questo territorio, del versante sud del Vesuvio, allevando unicamente vitigni autoctoni: caprettone e piedirosso.
Per arrivare a raggiungere quest’obiettivo dovrò percorrere un giro un pò più lungo, ma non mi interessa, infondo ogni coltura è figlia di questa terra e conseguentemente mi appassionerà, come è successo per il pomodorino del piennolo del Vesuvio.”