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20 Aprile, 2024

Chi sono i Manipolatori d’affetto?



Il Manipolatore d’affetto è quel soggetto che riesce a far cadere in inganno un’altra persona non con la violenza, bensì con l’empatia e con una maschera, diversa, che indossa a seconda della vittima che ha dinanzi.
Il Manipolatore appare brillante, sicuro di sè e da sempre l’impressione di sapere cosa dire al momento giusto, inutile spiegarvi che è una farsa, i fili della marionetta vengono abilmente mossi fino ad arrivare alla complicità con il soggiogato.
Questo rappresenta il punto di svolta, il momento in cui i giochi cambiano tanto da rendere dipendente l’altra persona,prosciugandogli l’energia e trasferendogli a specchio, il suo senso di inadeguatezza.
La relazione diviene perversa, ma non è subito evidente, ma arriva, man mano ad una sorta di accettazione cieca e senza confronto da parte del manipolato.
Come riconoscere un Manipolatore e come è possibile difendersi?
Abbiamo dei comportamenti tipici da osservare in questi soggetti:
1. Comunicano in modo inadeguato
Aggressiva o ambigua, ha lo scopo di destabilizzare l’interlocutore tramite continue interruzioni, capovolgimenti e silenzi; può essere sarcastico per celare l’ostilità o usare un linguaggio sofisticato per rendersi inafferrabile.
Essere ascoltati e ottenere un autentico scambio di vedute può risultare molto difficile.
2. Inducono sensi di colpa
Il manipolatore potrebbe presentarsi come una vittima indifesa, suscitando compassione per procurarsi attenzioni; si tratta, tuttavia, di un potente gioco che assicura l’instaurarsi precoce dell’intimità, in cui gelosia e senso di possesso sono alquanto comuni.
Lo scopo è quello di colpevolizzare l’altro mediante critiche aspre e continue, con la pretesa che migliori per soddisfare le sue insaziabili aspettative.
3. Non risparmiano menzogne, sotterfugi e raggiri
L’atteggiamento seduttivo dei manipolatori affettivi svanisce non appena la preda viene catturata. Da questo momento in poi, potranno avvicendarsi promesse, scuse e illusioni.
Il completo disinteresse nei confronti delle persone li spinge a non assumersi alcuna responsabilità e ad attribuire ogni colpa agli altri, per fare prevalere le proprie ragioni.
4. Esercitano violenza psicologica intermittente
Può mostrare un’aggressività passiva, rifiutandosi di fare qualcosa per l’altro e deludendone le aspettative, oppure può essere apertamente denigrante ed umiliante; è subdolo, altera i suoi atteggiamenti illudendo la vittima di essere cambiato per poi frustrarla nuovamente, generando in lei confusione e smarrimento.
Per sottrarre dignità all’altro, i manipolatori affettivi non si interessa mai a lui: pongono sempre se stessi e i propri bisogni al centro dell’attenzione, inventano ogni giorno nuovi problemi sopravvalutandoli a discapito di quelli altrui; il rischio che la vittima venga risucchiata in esigenze non proprie, arrivando a rinunciare completamente alla propria vita.
L’obiettivo finale quello di è renderla dipendente, far vacillare la fiducia in se stessa e privarla dei suoi punti di riferimento, in modo da prolungare all’infinito il “gioco”.
La strategia migliore per questo tipo di problema risulta essere la fuga, bisogna infatti pensare alla propria salute emotiva e mentale e porre come priorità sè stessi senza scendere a compromessi su parole o pensieri ovviamente privi di affetto, interrompere la comunicazione e smettere di cercare inutili spiegazioni si rivela, in definitiva, l’unico espediente per sopravvivere.

Giulia Ventura
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