“Ancora, ancora, bis” con queste parole si è concluso il concerto dei “La Maschera” in una Piazza Filangieri piena. Suoni della tradizione, un canto in lingua napoletana che entra in testa e nel cuore, un racconto sull’amore, sulla vita, sul sentimento che sale su negli occhi ed esce dalla bocca con la poesia delle parole napoletane.
“La Maschera” è gruppo napoletano, fortemente radicato e seguito sul territorio campano e nazionale, tra suoni che richiamano la tradizione napoletana, Pino Daniele il tutto rivisitato in chiave moderna, composto dal frontman Roberto Colella, voce, chitarra, tastiera, compositore; Vincenzo Capasso, tromba; Antonio Gomez, basso; Marco Salvatore, batteria; Alessandro Morlando, chitarra elettrica. Tra le canzoni messe in scena ieri sera a Piazza Filangieri a Cercola Te vengo a cercà, Palomma e mare, Parco Sofia, Mirella è felice e la tanto attesa Sotto chi tene core.
Roberto voi cantate in lingua napoletana, oggi più che mai si sta affermando il canto napoletano in chiave moderna, voi siete un esempio di tutto ciò, fortemente radicato sul territorio campano e non solo. –“Il nostro raccontare è sempre legato a storie di vita reale e quotidiana, come fanno in tanti. A me piace andare a scavare una storia che possa essere d’esempio, una storia particolare che possa toccare le persone che possa farle ridere, che possa farle stare bene, farle emozionare. Viviamo un momento storico straordinario in cui Geolier ha fatto qualcosa di incredibile al Maradona, facendo quello che faceva Pino Daniele. Molti si indignano, a mio parere sbagliando, perché è quello che Geolier rappresenta qualcosa che ha messo d’accordo tutti, tantissime persone. Ora al di la di questo, in generale, il napoletano sta vivendo un momento florido da tantissimi punti di vista, che si capisca da nord a sud, ed il semplice fatto che ci siano tanti eventi a Napoli è la dimostrazione di quanto stia diventando la capitale culturale d’Italia”.
Tu dal palco durante il concerto hai fatto un discorso sulla pace, dicendo che è importante schierarsi e non rimanere in silenzio. –“Si, io credo semplicemente che ogni artista, ogni personaggio dello spettacolo debba dire la sua su quanto accade , è qualcosa di fondamentale in questo momento, no schierarsi politicamente, ma schierarsi per la pace, metterci la faccia quando è il caso di farlo e questo credo sia il caso di farlo. Ghali ha detto due parole a Sanremo e l’hanno fatto fuori dopo poco, però rimane un grandissimo artista. Quindi bisogna chiedersi è importante essere un grande artista o passare per la cassa e pensare esclusivamente al proprio tornaconto, ed evitare qualsiasi cosa scomoda? Tutto questo è fondamentale. Io sinceramente credo che sia più giusto che ognuno dica la sua e chieda la pace a gran voce. Non centra il partito politico ma si questa è fare politica aldilà del partito senza nessun tipo di schieramento”.
Qual è il messaggio che vuoi mandare ai giovani attraverso la tua musica? –“Siate liberi, siate pensanti, antenne dritte uagliù”.