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19 Marzo, 2025

Cercola. Donne che ispirano, donne che trasformano: tavola rotonda tra donne che combattendo i pregiudizi hanno raggiunto i loro obiettivi.



Donne che ispirano, donne che trasformano” è l’evento che per il secondo anno ha organizzato l’amministrazione comunale, in particolare l’assessore alle pari opportunità Caterina Manzo: una tavola rotonda che vuole essere un momento di confronto con la cittadinanza attraverso donne che occupano un ruolo fondamentale nella società. Ingegneri, avvocati, dottoresse, volontarie che sono madri, figlie, compagne mogli ma prima di tutto sono donne, donne che portano avanti lotte e battaglie per la comunità e per se stesse. La religione, la legge, la società, gli uomini hanno detto come le donne dovevano essere come madri, compagne, figlie, come lavorare e quando: le donne che combattono tutti i giorni, presenti a questo evento, non hanno permesso a nessuno degli attori della società di farsi dire come e cosa essere per riuscire a raggiungere determinati traguardi.

La dottoressa Claudia Campobasso, dirigente Protezione Civile Emergenze e post emergenza della Regione Campania –“Nonostante la mia lunga esperienza nel volontariato, non ho potuto accettare subito un ruolo strategico come quello che ricopro oggi, perché avevo un bambino piccolo. Questo non mi ha precluso però la possibilità di crescere ed andare avanti nel campo lavorativo e raggiungere il ruolo che ricopro oggi. All’inizio c’è stato un po’ di pregiudizio perché donna, ma nel momento in cui hanno capito la mia professionalità sono andati oltre. La protezione civile è un corpo fondamentale soprattutto nei primi momenti di un’emergenza quindi bisogna essere reperibili 24 ore su 24, la mia vita, come quella delle donne e degli uomini della protezione civile, è questa e bisogna essere proti a tutto”.

La dottoressa Ida Nunziante, delegata sociale della croce rossa, comitato CRI Napoli –“Ho sempre avuto questa propensione per il volontariato, quando ho iniziato il mio responsabile dell’epoca mi ha detto “non ce la potrai mai fare”, ed invece ho spalato, ho spalato in diverse parti d’Italia, non mi sono mai arresa e sono riuscita a ricoprire il ruolo che ricopro oggi. La Croce Rossa, insieme alla protezione civile, è il ponte che collega il primo soccorso alla vita quotidiana, ed al reinserimento: spesso ci troviamo ad aiutare donne, bambini arrivati da lontano e da dover poi reinserire attraverso progetti, molti dei quali già partiti. Io più che parlare di lotta parlerai di collaborazione ed impegno che tutti devono mettere in campo per aiutare non solo le donne ma la società stessa in cui viviamo a progredire”.

Dottoressa Chiara Russo, medico chirurgo e specializzata in pediatria, volontaria presso l’AMKA onlus –“Io ho fatto un’esperienza di volontariato in Africa, e la cosa che mi ha colpito di più, a parte il fatto che in alcune zone non potevamo andare, il fatto che una ragazza diciasettenne che avevo seguito per la gravidanza ed il parto, non ha potuto scegliere il nome del figlio che aveva partorito. E alla mia domanda perché non puoi? Perché io come donna non posso scegliere il nome a mio figlio, deve essere l’uomo a decidere. Io credo che noi, qui, siamo fortunate c’è ancora tanta strada da fare certamente, ma è importante che la donna alle spalle abbia una rete di donne e uomini, comprese le istituzioni, che la supportino e l’aiutino, questo è fondamentale!”

Dottoressa Assunta Sorrentino, ingegnere aerospaziale del CIRA –“All’inizio quando ho iniziato eravamo veramente poche a frequentare ingegnerie. Per i ragazzi era normale fare ingegneria e poi fare l’ingegnere, per le donne la massima aspirazione poteva essere l’insegnante, che andava bene se era ciò che si voleva. Io ho lottato, ho combattuto con la mia professionalità e oggi ricopro una posizione nel CIRA. Io sono stata “fortunata” perché ho avuto una famiglia che mi ha sostenuta, appunto della donna si dice fortunata per l’uomo no, è normale avere una compagna che aiuta. Oggi le donne nel CIRA sono molte di più ma comunque c’è ancora tanta strada da fare”.

Avvocato Olga Spena, Presidente associazione I-Respect.org –“La spinta per creare questa associazione, che ha come focus il cyberbullismo, furti d’identità e revenge porn, me l’ha data mia figlia ed i discorsi che faceva con le amiche e gli amici. Ho capito che per tutelare le ragazze, soprattutto, a questa esposizione data dai social e da internet è importate proteggerle non solo con la prevenzione, parlando con le ragazze ed i ragazzi, parlando del rispetto di se stesse e degli altri, ma usando dei veri e propri strumenti giuridici: oggi ci sono ma c’è comunque ancora tanta strada da fare”.

La dottoressa Simona Accomando, nuovo segretario comunale di Cercola –“In una realtà fortemente maschilista come quella della politica e delle amministrazioni comunali, sono riuscita a raggiungere il ruolo che ricopro e il rispetto dovuto grazie alla mia professionalità. In quanto donna sono stata discriminata è vero ma ho sempre lottato nelle varie amministrazioni mettendo in campo la mia professionalità, condividendola e dando fiducia ai funzionari che hanno lavorato e lavorano con me”.

Assessore Caterina Manzo –“E’ un onore che queste donne abbiano accettato di condividere con la nostra comunità le loro esperienze, poter ispirare tante altre persone e cercare ogni giorno di trasformare la nostra società. Le donne dovrebbero essere equiparate in tutto agli uomini sia nella quotidianità, che nelle feste, anche gli uomini dovrebbero fare la loro parte per dare forza alle donne. Una donna non si tocca nemmeno come un fiore, perché un uomo si? Beh partiamo da questo”.

Assessore Nunzia Ilardo –“Le donne nei posti dirigenziali sono ancora poche, gli stipendi per le stesse posizioni ricoperte sono ancora troppo disparati: si deve fare di più politicamente e giuridicamente”.

Consigliera Giusy Aprea –“Qui ci sono donne che ispirano e cercano di trasformare ogni giorno la società che le circonda. Ultimamente una consigliera comunale della provincia di Bergamo, aveva proposto di partecipare online al consiglio perché non riusciva a causa del figlio piccolo ma non solo è stata attaccata da un’altra consigliera donna del partito opposto ma le è stata bocciata la proposta. Allora se non partiamo dalla tutela delle donne nelle piccole cose come possiamo progredire?”.

Sono intervenuti diversi membri della comunità ed appartenenti alla protezione civile presenti, tutti hanno affermato che anche gli uomini devono fare la loro parte per aiutare e difendere le donne, non bisogna voltarsi dall’altra parte ma essere parte attiva. Anche il consigliere Marco Picardi ha tenuto a rimarcare –“Tutti dovremmo fare la nostra parte, in primis gli uomini per tutelare ed aiutare le donne“.



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