Da diverso tempo il partito Città Futura, tiene a Cercola dibattiti sull’autonomia differenziata e sulla Riforma Calderoli, presente in Parlamento da diversi mesi. In questi dibattiti, il partito come i cittadini attivi cercano di informare il resto della cittadinanza su cosa prevede questa riforma, quali sono i risvolti politici, territoriali e sociali di questo DDL sull’autonomia differenziata comporta.
In quest’ottica è stato presentato il libro di Carmine Conelli “Il rovescio della nazione. La costruzione coloniale dell’idea di Mezzogiorno” –“Non racconta nessuna verità nascosta, sulla storia dell’unificazione. Non offre nessuna narrazione consolatoria sulla rapina e sul saccheggio del sud Italia. Non sviscera nessun dato sui problemi atavici del Mezzoggiorno. Non passa in rassegna le interpretazioni delle questioni meridionali. Né avanza un’idea innovativa sulle sue risoluzioni” con questa prefazione l’autore vuole far prevalere una lettura critica dello storico divario territoriale in chiave storico-culturale e post-coloniale. Il libro è edito da Tamu Edizioni, casa editrice di Napoli, che lo stesso autore Carmine Conelli ha contribuito a fondare.
Qual è l’idea di questo libro e com’è nato? –“In questo libro è condensata parte della mia ricerca fatta per il dottorato all’università l’Orientale di Napoli, e il mio pensiero nato durante i mie studi. Ero abbastanza insoddisfatto quando ho cominciato ad occuparmi di questi temi, del Mezzogiorno dei problemi sociali, di come il sud veniva narrato dai mass media, arretrato, criminale esotico, che viene visto come il rovescio della nazione stessa. Invece c’è un sud con un’idea d’orgoglio ben definita che si opponeva a quella descritta dai mass media: un sud buono, accogliente, antiche tradizioni, vecchi primati, che viene depredato dalle sue risorse. Propone di guardare al conflitto nord sud ma anche al conflitto interno al sud stesso e alle classi interne al Mezzoggiorno dove ci sono disuguaglianze sociali molto pronunciate”.
In quest’ottica come può questo libro inserirsi, concretamente, nel dibattito portato avanti a livello territoriale, dell’autonomia differenziata, dal partito Città futura? –“Più che dire cosa si deve fare, questo libro vuole far emergere dei comportamenti e delle cose che non bisogna più fare per diminuire queste disuguaglianze. È necessario che le persone ritornino dal basso a capire quali sono i loro problemi e capirne le soluzioni, non basta dire il nord ci ruba le risorse, dobbiamo anche intervenire nelle classi dirigenti anche territoriali, che spesso fanno emergere idee che non sono tante diverse da quelle del nord”.
Il dibattito nella sede di Città Futura di Cercola, è stato moderato da Salvatore Lucchese del Comitato Gaetano Salvemini-Fronte Meridionalista” e Antonella Ferraro di Città Futura che hanno dialogato con l’autore del libro ed i cittadini presenti. Come dirimere queste disuguaglianze tra nord e sud, e la proposta di riforma Calderoli?
Salvatore Lucchese “Il pregiudizio antimeridionale tende a giustificare l’autonomia differenziata. Deve esserci una presa di coscienza della propria subalternità e quindi proporre una lotta per la perequazione della spesa pubblica sociale ed infrastrutturale. questo incide non solo sulle politiche nazionali ma anche sull’attribuzione e redistribuzione dei soldi pubblici. È necessario attraverso metodi democratici come informazione, contro-i formazione, dibattiti, assemblee, manifestazioni, attività che si stanno facendo dal 2018 che hanno impedito l’attuazione del regionalismo discriminatorio ed eliminato alcuni zeri al Sud, come quelli relativi agli asili nido. Ma la battaglia è ancora lunga ed ardua! La comunicazione sugli attuali primati turistici di Napoli ne evidenzia la dinamicità nel settore ed il suo spessore storico-culturale. Fa orgoglio ed identità. Poi c’è l’altra faccia della medaglia: relegare Napoli e il Sud ad un’economia turistica e non industriale. Per colmare il gap occupazionale tra Nord e Sud bisognerebbe creare nel Mezzogiorno 3 milioni di posti di lavoro: lo dicono la Svimez e l’economista Pietro Busetta. Quindi bisognerebbe non solo cambiare la cultura, ma anche i dirigenti politici per ottenere risultati concreti!”
Antonella Ferraro, segretaria di Città Futura Cercola: – “E’ da tempo che portiamo avanti questo discorso di informazione sulla riforma dell’autonomia differenziata e cogliamo ogni proposta, pure letteraria, per portare aventi queta informazione e ciò che questa riforma comporterebbe. È una questione che deve partire dal basso, nei comuni, nelle realtà più piccole portino avanti questa informazione che tutti conoscano a ciò che si va incontro, che tutta la cittadinanza sia informata. Questo è un divario a livello centrale. Ci deve essere una rivoluzione culturale, rivoluzione intesa nel senso che alcuni modi di fare e vecchi modi di pensare siano sostituiti da modi nuovi e che siano più funzionali alla vita del paese tutto che si riversi nelle piccole realtà. È necessario che i cittadini siano informati e che ciò arrivi a tutte le varie stanze della politica: paesi, città, regioni, stato. A livello regionale De Luca ed Emiliano, indipendentemente dalla vicinanza politica o meno, sono quelli che più stanno facendo sentire la loro voce sul problema reale di questa Riforma Calderoli sull’autonomia differenziata”.