Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani prende posizione con forza rispetto all’episodio accaduto a Caivano, dove Romina, mamma di un bambino con disabilità e responsabile locale dell’associazione “La Battaglia di Andrea”, è stata aggredita verbalmente solo per aver chiesto il rispetto di un diritto: il posto auto riservato alle persone con disabilità.

Davanti a insegnanti, genitori e bambini, Romina è stata insultata con parole pesanti, un’aggressione che non riguarda soltanto lei, ma la dignità di tutti coloro che vivono una condizione di fragilità. La scuola, come luogo educativo e formativo, non può e non deve essere spettatrice di simili comportamenti.
Questo episodio ci ricorda quanto sia urgente coltivare la cultura del rispetto e dell’inclusione fin dai banchi di scuola. Educare al diritto significa insegnare ai giovani che la civiltà di una comunità si misura dal modo in cui protegge chi è più vulnerabile.
Romina ha scelto di trasformare l’umiliazione in azione concreta: ha presentato un’istanza ai commissari straordinari del Comune per chiedere stalli chiaramente segnalati e controlli costanti. La sua iniziativa non è una battaglia personale, ma un esempio di impegno civico che tutti gli educatori e i cittadini dovrebbero sostenere.
Il CNDDU sostiene con forza questa richiesta e invita le scuole a riflettere sul loro ruolo: ogni gesto quotidiano di rispetto verso chi ha più bisogno è una lezione di cittadinanza e di umanità.
Non possiamo permettere che la richiesta di un diritto diventi motivo di aggressione. Al contrario, ogni diritto riconosciuto dalla legge deve essere un insegnamento concreto di equità e rispetto reciproco per gli studenti e per la comunità.
Invitiamo le istituzioni locali e nazionali a intervenire con rapidità, garantendo non solo la tutela dei diritti delle persone con disabilità, ma anche un modello di comportamento positivo per gli studenti. La scuola è il primo luogo in cui si formano i cittadini del domani: educare al rispetto è un impegno che riguarda tutti.
Il gesto di Romina ci ricorda che ogni diritto difeso è una lezione di civiltà, ogni tutela garantita è un passo verso una società più giusta e inclusiva. Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani conferma la propria vicinanza a Romina, alla sua associazione e a tutte le famiglie che quotidianamente lottano per essere rispettate e ascoltate.
La scuola deve diventare il luogo in cui il rispetto dei diritti non è teoria, ma pratica quotidiana. Solo così potremo costruire una comunità capace di accogliere, proteggere e valorizzare chi è più fragile.




