“Le potenzialità del PNRR sono un’occasione da non perdere per rilanciare Bagnoli per tanta parte di Napoli Est, con le sue industrie abbandonate, e per connettere le attuali periferie con l’immensa Città Metropolitana. Per farlo serve una macchina amministrativa efficiente e il ripopolamento professionale di Palazzo San Giacomo” ha spiegato stamattina Antonio Bassolino, candidato a sindaco di Napoli, in un incontro con i vertici dell’Acen, nella sede di piazza dei Martiri.
E ha aggiunto: “Dobbiamo lavorare anche a partire dal Piano regolatore generale senza mai dimenticare che quando l’abbiamo fatto venivamo da molti anni di assenza di qualunque strumento urbanistico. Sullo sviluppo di Napoli e dell’enorme Città Metropolitana occorre una riflessione ampia. Oggi c’è l’opportunità di mettere assieme il bonus del Governo con un grande rilancio del Progetto Sirena. Se riusciamo a mettere assieme questi due strumenti penso che si possa rigenerare la nostra città dal punto di vista dell’edilizia di qualità, del rinnovamento dei materiali e del patrimonio edilizio pubblico e privato. Credo molto a questa possibilità, perché consente di mettere assieme una giusta visione urbana con lo sviluppo economico”.
Durante l’incontro, presieduto dalla presidentessa Federica Brancacccio, e al quale hanno partecipato Rodolfo Girardi, vice presidente Acen, Angelo Lancellotti, presidente della Cassa Edile di Napoli, Alfredo Letizia, vice presidente Acen, Ambrogio Prezioso, past president Acen, Ferdinando Romano, presidente f.f. Giovani Acen, Francesco Tuccillo, past president Acen, Roberta Vitale, presidente CFS e una dozzina di altri imprenditori componenti del Direttivo Acen, Carlo De Luca, presidente Inarch Campania e Alessandro Castagnaro, presidente della Consulta delle Costruzioni, Bassolino ha puntato molto sull’efficienza della macchina comunale, perché se “un’azienda non ha manager all’altezza dei compiti, dirigenti, funzionari e personale qualificato a tutti i livelli, capace di sviluppare al massimo la collaborazione tra il sindaco e il presidente Mario Draghi, la città rischia di non avere futuro. Occorre ripopolare dal punto di vista professionale Palazzo San Giacomo: ingegneri, architetti, tecnici, geologi, esperti del sottosuolo, persone che sanno fare gli appalti a regola d’arte. Draghi comprende più di tutti l’importanza di questo punto cruciale, dovendo utilizzare le rilevanti risorse europee. Lui è il primo garante internazionale. In questa campagna elettorale sto insistendo molto su questo tema, nella convinzione della centralità della connessione tra Napoli e la sua provincia, la Città Metropolitana. Solo così potremo guardare nel modo corretto al ruolo delle periferie che da punto estremo della cinta daziaria della città possono essere le aree di connessione tra centro storico, patrimonio dell’Unesco, da valorizzare culturalmente e non ridotto a friggitoria a cielo aperto, e l’enorme area metropolitana che è unica ed inimitabile, con 3 milioni e mezzo di abitanti in una area urbanizzata senza soluzione di continuità”.