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11 Luglio, 2025

45 indagati per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina nel vesuviano

Nell’ambito  di  indagini  coordinate   e  dirette  da  questa  Procura  della  Repubblica   –   Direzione Distrettuale   Antimafia,   la  Polizia   di  Stato,  in  data  odierna,  ha  proceduto   all’esecuzione  di un’ordinanza  di  applicazione   di  misure  cautelari,  personali  e  reali  emessa  dal  G.I.P.  presso  il Tribunale di Napoli nei confronti di 45 persone, indagate,  a vario titolo,  dei reati di associazione  a delinquere,  finalizzata  al favoreggiamento  dell’immigrazione clandestina pluriaggravato,  estorsione aggravata dal metodo mafioso, falso ideologico e truffa.

Tra le persone destinatarie della misura risultano anche alcuni avvocati, titolari di C.A.F. operanti nei

paesi vesuviani, oltre ad esponenti della locale criminalità organizzata.  Sono stati, inoltre, sottoposti alla misura  cautelare  degli  arresti  domiciliari  23  soggetti,  tra i  quali  molteplici  collaboratori  dei predetti   professionisti   nonché   numerosi   mediatori   stranieri,   ed   alla   misura   dell’obbligo   di presentazione  alla P.G. undici datori di lavoro che avrebbero messo a disposizione  le proprie realtà aziendali per false assunzioni di cittadini extra Ue.

Infine, è stato eseguito un decreto di sequestro preventivo di beni e rapporti assicurativi per un valore complessivo  di circa due milioni di euro.

 

L’attività  svolta  avrebbe  evidenziato   l’esistenza,  in  Campania,  soprattutto  nei  Comuni  di  San Giuseppe  Vesuviano, Palma Campania  ed Ottaviano  – area caratterizzata  dalla presenza  di una fiorente comunità  di cittadini  del Bangladesh – di  tre distinte associazioni  per delinquere,  messe  in piedi da altrettanti avvocati  e da gestori di alcuni Centri Autorizzati di Assistenza  Fiscale (C.A.F.), volte a lucrare su cittadini  extracomunitari  interessati ad entrare  in Italia  o a regolarizzare  la propria  posizione  sul territorio nazionale,  sfruttando le criticità della normativa relativa alle procedure di programmazione dei flussi d’ingresso in Italia di stranieri (cd. Decreti Flussi).

Dalle  indagini, corroborate  da attività  tecnica  ed articolatesi  in servizi  di osservazione,  nonché  in approfondite analisi della documentazione  acquisita presso gli uffici competenti sarebbe emerso che i menzionati  promotori  delle associazioni,  in accordo con datori di lavoro compiacenti  e mediatori bengalesi   avvalendosi,   per   le   attività   istruttorie,   di  numerosi   collaboratori,   sistematicamente

avrebbero istruito ed inoltrato fittizie richieste di assunzione  di aspiranti lavoratori  extracomunitari. A tale scopo, e dietro lauto compenso,  i predetti  legali e gestori di C.A.F. avrebbero procurato  agli interessati  la documentazione,  ideologicamente  falsa,  richiesta  dalla normativa  sui flussi migratori per  un  regolare   ingresso  in  Italia,  soprattutto   attinente   ad  una  disponibilità   all’assunzione  di imprenditori in realtà inesistente e all’idoneità degli alloggi in cui i lavoratori avrebbero dovuto essere ospitati,  asseverando,  in  qualità  di  professionisti  qualificati,  la  conformità  alla  legge  di  istanze corredate da documentazione  truffaldina.

 

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